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MediaDB / «L'idea della storia "Robin Collingwood: scarica fb2, leggi online
Informazioni sul libro: 1980 / In quanto prodotti dell'immaginazione, le opere di uno storico e di un romanziere non sono affatto diverse. Ciò che differisce è nel fatto che l'immagine creata dallo storico intende essere vera (R. J. Collingwood) La storia attuale è iniziata quasi quattromila anni fa nell'Asia occidentale e in Europa. Come è successo? Quali sono le tappe nella formazione di ciò che chiamiamo storia? Qual è l'essenza della conoscenza storica, a cosa serve? Il più grande filosofo, storico e archeologo britannico Robin George Collingwood (1889-1943) offre le sue risposte a queste e ad altre domande nel suo famoso studio “The Idea of History”. Collingwood giustifica la sua posizione filosofica con il fatto che, a differenza della scienza naturale, che descrive il lato esterno degli eventi sotto forma di leggi naturali, lo storico si occupa sempre dell'azione umana, per una comprensione adeguata della quale è necessario comprendere il pensiero di il personaggio storico che ha compiuto questa azione. “Lo stesso processo storico è un processo di pensiero, ed esiste solo nella misura in cui la coscienza che vi partecipa si riconosce come parte di esso”. Il contenuto delle parti I-IV dell'opera è dedicato alla storiografia della comprensione filosofica della storia. Inoltre, oltre alle opere classiche di storici e filosofi del passato, l'autore esamina in dettaglio nella Parte IV le opinioni sulla filosofia della storia di pensatori contemporanei in Inghilterra, Germania, Francia e Italia. Nella parte V - “Epilegomena” - offre il proprio studio dei problemi della scienza storica (il ruolo dell'immaginazione e delle prove, il tema della storia, della storia e della libertà, l'applicabilità del concetto di progresso alla storia secondo). Secondo il concetto di Collingwood, basato sulle idee di Hegel, la verità non si rivela immediatamente e integralmente, ma si sviluppa gradualmente, matura nel tempo e si sviluppa, così che l'opposizione tra verità ed errore diventa relativa. La nuova visione non scarta il vecchio come spazzatura senza valore, ma preserva tutto ciò che è vitale nel vecchio, continuando così la sua esistenza in un contesto diverso e in condizioni mutate. Ciò che diventa obsoleto e scartato nel corso dello sviluppo storico costituisce l'errore del passato, e ciò che si conserva nel presente costituisce la sua verità (passata). Ma la verità odierna è soggetta alla legge generale dello sviluppo; è destinata anche in futuro a subire una revisione spietata, a perdere molto e a rinascere in una forma molto cambiata, per non dire irriconoscibile. La filosofia è chiamata a riassumere il corso del processo storico, a sistematizzare e combinare punti di vista precedentemente scoperti in un quadro del mondo sempre più ricco e armonioso. La specificità della storia, secondo Collingwood, sta nella paradossale fusione delle proprietà dell'arte e della scienza, formando "qualcosa di terzo" - la coscienza storica come una speciale "forma di pensiero autosufficiente, autodeterminante e autogiustificativa".».