Sul libro: 2022 / Filippo IV il Bello fu un mistero per i suoi contemporanei e tale rimase a lungo per gli storici. Perché quest'uomo si nasconde dietro gli affari del suo regno, affari che possono accendere l'immaginazione romantica con il crepuscolo della festa dei Templari, l'inquietante dramma familiare dei suoi tre figli, la lotta spietata con papa Bonifacio VIII. Per alcuni fu il “re di ferro” che costruì spietatamente un moderno stato burocratico sulle rovine di una monarchia feudale; per altri - un re in carne ed ossa, che nasconde dietro la maschera della sfinge e l'impassibilità della statua un carattere debole e indeciso, fortemente influenzato dai suoi stretti consiglieri, la Flotta, Nogaret e Marigny. La reputazione di Filippo il Bello fu offuscata dal costante confronto con l'immagine idealizzata di suo nonno San Luigi, il cui regno era considerato un'età dell'oro. Ma intorno al 1300 inizia la vera “Età del Ferro”: è la fine del “bel Medioevo” e l’inizio dell’epoca delle catastrofi, con le prime manifestazioni di carestie di massa, l’inizio della Guerra dei Cent’anni, e presto epidemie diffuse. Per governare il regno di Francia in un periodo così difficile, assicurando il passaggio da una monarchia feudale a una monarchia nazionale, ci voleva più che un santo che sognasse una crociata: ci voleva una personalità forte e pragmatica. Georges Minois racconta la sua storia e disegna il suo ritratto del re Filippo il Bello, con tutta imparzialità e talento. Il design della copertina utilizza una miniatura delle “Grandi Cronache francesi” (XV secolo) raffigurante il giuramento di vassallo di Edoardo I a Filippo IV..